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Immagine del redattoreLetizia Stagno

Nuove frontiere

Querida è un concentrato di energia ed impertinenza! La prima volta che la vidi aveva circa 7-8 mesi. La proprietaria era in difficoltà perché non riusciva a gestire la sua esuberanza. Ogni volta che entrava nel suo recinto, questa piccola peste la caricava, si impennava e la mordeva. All'epoca non sapevo che di li a pochi mesi Querida sarebbe venuta a stare con me

La guardavo con simpatia e stupore, saltare tra i pendii a tratti scoscesi del terreno che la ospitava. Sembrava uno stambecco più che un cavallo! La sua irriverenza sfacciata mi faceva pensare proprio ad una monellaccia. Fortunatamente, questa signora che si prendeva cura di lei, aveva rinunciato all'idea di “controllarla”, preservando la sua essenza intatta e ribelle. E proprio così, intatta e ribelle, Querida approdò ad EquIncontro Natura, esattamente nel periodo in cui l'associazione prendeva vita.

Sono passati 3 anni da quel giorno di settembre in cui la puledra mise piede nel nostro paddock facendo la conoscenza con Aisha. Avevamo cercato di creare uno spazio protetto dove potesse gradualmente entrare in contatto con la cavalla più anziana.


Ma la peste aveva frustrato i nostri piani scavalcando la barriera protettiva che avevamo approntato e precipitandosi da Aisha. L'incontro era stato a dir poco

terrorizzante per la piccola: accolta a suon di morsi si era accucciata al suolo, simulando con lo snapping il ciucciare del latte dalla mammella materna. Un atteggiamento tipico dei puledri che vogliono inibire attacchi da parte degli adulti.


Da allora Aisha e Querida sono diventate inseparabili,anche se spesso l'impertinenza della puledra viene ridimensionata dalle reazioni di Aisha che la bacchetta a suon di morsi e cariche, quando la monella osa troppo!

Questi anni sono passati veloci e sereni. Querida è cresciuta libera di esprimersi e gradualmente il suo atteggiamento mordace e minaccioso ha lasciato il posto ad una sana curiosità ed intraprendenza. Chi la avvicina per la prima volta, spesso rimane sbigottito dalle sue ritualizzazioni, ma col tempo si impara a conviverci e ormai molto raramente arriva a mettere in pratica i suoi bluff, assestando al massimo qualche innocuo morsetto provocatorio

Fino a qualche tempo fa, la sua irruenza di puledra, rendeva difficile portarla a capezza da un pascolo all'altro.

Bastava un niente per farla scatenare in folli galoppate. In quei casi, tentare di trattenerla per la corda era davvero inutile. Scappava via come il vento lasciandoti con le mani fumanti. Per questo motivo, è sempre stata spostata in sicurezza da un pascolo all'altro, facendole percorrere brevi tratti, senza forzarla, lasciandole i suoi tempi, evitando di esporla a situazioni difficilmente controllabili.

Col tempo le sue marachelle sono diventate sempre più rare e finalmente, qualche giorno fa è arrivato il grande momento. Abbiamo deciso di lasciare l'ambiente protetto e sicuro dei pascoli per inoltrarci nel bosco.


Camminare al suo fianco e vederla esplorare il mondo è stata una emozione grandissima. Pur essendo cresciuta libera nei pascoli, il bosco è stata una scoperta incredibile per lei. Dal crepitio del fiume di foglie secche sotto i nostri piedi, al terreno scivoloso in discesa, ai tunnel di rami intrecciati sopra la sua testa, ai passaggi angusti tra i massi e i canaloni, ai grandi alberi.... i suoi grandi occhi splendevano ipnotizzati da tutte queste novità. Guardarla indugiare davanti ad una enorme quercia e perdersi con lo sguardo nell'orizzonte del panorama svelato dallo squarcio in una siepe, mi ha emozionato fino alla commozione. Tre anni sono tanti, penseranno molti addetti ai lavori. Certo, avrei potuto accelerare i tempi - miei e suoi - sottoponendola prima a questo bagno di emozioni. In effetti devo confessare che in tutto questo tempo, ho pensato spesso a quanto il suo mondo, anche se notevolmente più grande rispetto a quello di un cavallo chiuso in un maneggio, fosse comunque limitato a pascoli relativamente piccoli e a quante esperienze la stessero aspettando li fuori.

Ma camminare fianco a fianco, mentre avanzavamo calme e fiduciose, senza scatti, senza fughe, senza paure o nervosismi da entrambe le parti, con naturalezza e soprattutto pensare a come tutto ciò sia avvenuto senza imposizioni, senza forzature reciproche, senza strattonate, lasciando che il tempo e la relazione ci regalasse questa esperienza così come l'abbiamo vissuta oggi, tutto questo mi fa pensare che tre anni non siano stati troppi. Ne è valsa veramente la pena! Tutto arriva a chi sa aspettare...e nel nostro caso - mi prendo la licenza di parlare anche per la mia amica cavalla - accogliamo questa giornata come un dono bellissimo, che ci apre nuove frontiere e ci ricompensa della pazienza e del tempo che ci siamo concesse per crescere insieme. <3



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