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Aprirsi alla diversità

Oggi, guardando l’espressione impertinente di Querida mi sono ritrovata a contemplarla senza pensare che fosse l’espressione di un animale, di un cavallo, tanto meno di un essere umano.


Riflettendoci penso che sarebbe fantastico se nelle interazioni tra le persone e tra persone ed animali, si mettesse da parte la propria individualità, o nel caso di relazioni interspecifiche la propria identità di specie, per porre invece l’attenzione nell’interscambio, per cogliere la vera essenza delle sfumature, per abbattere le barriere e le divisioni fittizie che le classificazioni inevitabilmente creano.

Mi è tornata alla mente un’esperienza di tanti anni fa, in Africa a seguito di una equipe medica. Un contatto con una piccola comunità masai su un altopiano della Tanzania in un posto sperduto, lontano dalle rotte turistiche. Ebbi la fortuna di passare tra quella gente, semplice e spontanea, un’intera giornata, in una delle esperienze più indelebili della mia vita.


Nonostante fosse impossibile comunicare tramite i rispettivi linguaggi, quando rilessi il resoconto abituale della giornata che facevo ogni sera al mio ritorno alla base, notai incredula di aver descritto lunghi ed intensi dialoghi, carichi di contenuti, di emozioni, di informazioni che ci eravamo trasmessi reciprocamente usando tutto all’infuori che il linguaggio verbale .


Probabilmente la voglia di contatto, di condivisione, e il clima sereno, spontaneo e gioioso, privo di qualsiasi secondo fine che caratterizzava quegli incontri, aveva spalancato le porte all’empatia e aveva fatto si che esseri di cultura, vissuto, aspettative, costumi , realtà completamente diversi comunicassero più di quanto sia possibile fare magari con un membro della propria famiglia.

Credo profondamente che questo sia possibile, se lasciamo che accada, se creiamo i giusti presupposti, anche tra esseri di specie diverse, consentendo l’accesso reciproco ad un terreno neutro, quello in cui l’interscambio tra diversità diventa un immenso arricchimento reciproco. Addentrarsi in quel terreno significa davvero abbassare il proprio volume, predisporsi all'ascolto e allenarsi ad una cultura di pace, rispetto e condivisione ...

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